Introduzione alla monografia speciale “Giovani al bivio. Violenza scolastica, violenza sessuale e salute mentale”.
Abstract
Il fatto che la violenza infantile e giovanile e i problemi di salute mentale siano una realtà in crescita nella nostra società è un dato che non manchiamo di vedere nella nostra vita quotidiana e lo affermano anche gli ultimi studi sulla violenza e la salute mentale. Secondo l'ultimo rapporto della Fondazione Anar e della Mutua Madrileña, uno studente su dieci (11,8%) ritiene che nella propria classe ci siano compagni che subiscono atti di bullismo, rispetto al 24,4% dell'anno precedente, e gli insulti, gli insulti e le prese in giro continuano a essere la principale forma di aggressione, con un calo di 20 punti percentuali delle aggressioni fisiche rispetto allo studio dell'anno precedente. Secondo il rapporto, “per quanto riguarda il cyberbullismo, anche questa forma telematica di bullismo è diminuita nell'ultimo anno accademico, con una percezione pari al 7,4% (0,8 punti percentuali in meno rispetto all'anno precedente). I mezzi attraverso i quali viene commesso il cyberbullismo sono WhatsApp (70,2%), Instagram (49,6%) e TikTok (38,5%). Nella scuola primaria, TikTok, i giochi online e Twitch spiccano con percentuali più alte rispetto alla scuola secondaria”. Di fronte a questa realtà, è necessario continuare a studiarne l'eziologia, i fattori di rischio e i fattori di protezione contro questo tipo di violenza.
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